“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita”

Già nel lontano ‘300 Dante preannunciava il futuro: la pubblicità.

E se quella in cui Dante si trova perso è una foresta metaforica, il consumatore oggi si trova perso in un altro tipo di foresta: quella della pubblicità ingannevole. Corri a destra e corri a manca, il consumatore poco attento (e poco consapevole!) non perde certo tempo a leggere le etichette. Va, appunto, di fretta: e quindi swuush infila nel carrello la prima acqua che trova e che fa fare plin plin, poi di corsa nell’altra corsia e swuush, nel carrello ci infila una merendina che cotta al vapore dicono sia più leggera di quella cotta in forno (!), e ancora di corsa nell’ultimo reparto, dove swuush nel carrello ci finisce un pacco di pasta che “fa dimagrire senza rinunce”. 

Povero consumatore moderno! Anche lui, come il sommo poeta, ha bisogno di un Virgilio che lo guidi all’interno di questo inferno urlante e colorato, pieno di schiamazzi e suoni, slogan che inneggiano a tutto tranne che al vero: una guida che lo aiuti ad uscire per riveder le stelle della buona e corretta comunicazione. 

 

Michela Monticelli